I legamenti LARS sono destinati alla ricostruzione intra o extra-articolare dei legamenti rotti, e sono progettati per simulare le normali fibre anatomiche del legamento. Le fibre longitudinali intra-articolari resistono all'affaticamento e permettono la ricrescita fibroblastica, le fibre dei tessuti extra-articolari invece forniscono robustezza e resistenza all'allungamento.
Nelle seguenti sezioni è disponibile la documentazione dei legamenti sintetici Lars divisa per prodotto. In basso potete vedere e scaricare le tecniche operatorie di ogni elemento e, ove disponibile, la relativa documentazione scientifica. Per documentazione mancante o ulteriori informazioni non esitate a contattarci.
Le lussazioni acromio-clavicolari creano lesioni al sistema articolato cleido-scapolare di cui la fisiologia complessa regola il buon funzionamento gleno-omerale. La tecnica di ricostruzione utilizza il legamento LARS LAC 20 in poliestere, le cui fibre longitudinali non tessute, poco sensibili alla deformazione plastica, consentono una colonizzazione fibrobastica veloce grazie alla loro struttura porosa.
La ricostruzione del MPFL è uno degli interventi più utili attualmente realizzati per la stabilizzazione della rotula. La composizione dei legamenti Lars utilizzati per questo tipo di lesione è tela di poliestere costituita da fibre tecniche longitudinali (trama) di polietilene teraftalato e di un filo trasversale lavorato a maglia secondo un lavoro a maglia originale che ne impedisce uno stiramento nel tempo > 1%.
Si tratta di un legamento di rinforzo tubolare in cui la parte mediana, che corrisponde alla zona intra-articolare del trapianto biologico, è costituita soltanto da fibre longitudinali. È stato creato per consentire una tecnica mista di ricostruzione biologica con i suoi vantaggi, protetta per i mesi necessari alla integrazione del trapianto ed anche ulteriormente, da un legamento artificiale molto resistente che permette una ripresa accelerata delle attività sportive e garantisce un minor degrado del risultato ottenuto negli anni successivi.
Le rotture del tendine d'Achille, pur banali che siano, non sono solitamente di cura tanto facile. L'utilizzo di un'armatura protesica endo-tendinea per diversi anni ha il merito di rendere la ricostruzione immediatamente robusta e soddisfacente per il chirurgo e nel medesimo tempo rende il decorso postoperatorio più semplice e più rapido per il paziente.